E' tutto quello che posso dare tra dissenterie e nuove cose, dalla Colombia con amore, in questo viaggio.

domenica, gennaio 21, 2007

Impazzisco. Tornato da una domenica pomeriggio passeggiando per il circuito d'oriente con gli amici di medellin, comprendo che devo smettere di bere troppa agua ardiente e cercare di visitare per lo meno un po' la costa pacifica, scendendo al sud. Fatto sto ragionamento, riserva telefonica al volo, beccando l'ultimo posto su un autobus direzione Cali.
Viaggio come al solito pieno di salti, pero per fortuna, nessuno puzzava.
Inizia (finalmente) un po' di avventura solitaria. A cali non conosco nessuno.
All mattino, arrivato al terminale, sfoglio la mia lonleyplanet e becco l'hostello iguana. Il posto è carino, si paga poco, e ci sono un po' di stranieri con i quali chiaccherare un po'.
Passeggiando per cali, la gente mi guarda come un baccolo raro, fino a che mi si avvicina una ragazza e svuota completamente la storia della sua vita: gioie e dolori. Colombia non è villaggio turistico. La gran parte non ha soldi, non trova lavoro, e vive in delle baracche che in italia nemmeno il cane ci vivrebbe. E fino qua, tutto era chiaro fin dal principio. L'unica cosa che non mi centrava tanto, era il fatto che nessuno si era lamentato prima di questo momento. E mi chiedo se realmente la gente è felice come a volte la raccontano loro (è un discorso molto piu complicato di queste 2 righe, ma non voglio esser noioso).
Lasciando seghe mentali a parte, il centro non è tanto grande, tagliato da un fiume ed un parco. La festa c'è, e tutta in nome di Salsa.
Unica nota stonata della giornata: la caccia agli scarafaggi. Prima di andare a dormire, dopo averne ammazzati 8,e desistito perchè ne uscivano altri (e sempre piu grossi) ho deciso di andare dal padrone e farmi spostare di stanza. Nessun problema, mi hanno messo in una stanza con 2 inglesine pulite.
La mattina diretto verso San Cipriano. Una delle note piu strane di sto viaggio. San cipriano è un paesino nella selva, e ci si puo arrivare solamente montando su una specie di carrettino a motore ( o non) stile willy il coyote. Il viaggio non comincia bene: la polizia, nel targitto verso la ferrovia, ferma l'autobus e mi rendo conto di aver perso le fotocopie dei miei documenti. Non potendo riconoscermi inizia una specie di interrogatorio, e mi dicono che devo andare in questura fino a che non mi hanno riconosciuto con certezza. Ah, dimenticavo, a 20 km da li il giorno prima era scoppiata una bomba facendo 7 morti.
Fatto è che parlando un po, e guardando la mia faccia da idiota e ascoltando le mie filosofie sopra le donne e le droghe, me li sono fatti per amici, tanto che hanno gentilmente chiesto a un'automobilista che andava in quella direzione di portarmi alla ferrovia. Meglio di cosi non poteva andare.
Ho scelto un giorno cattivo (o forse buono) per far sto tour. Fatto sta che alla "stazione" (una capanna) non c'era assolutamente nessuno. Guardando di qua e di la, ho contrattato un ragazzino per portarmi a sto villaggio. Il carrellino con il quale mi portò li era senza motore, i freni non esistivano, e in disceva andava a tutta. Nota: su sta ferrovia passando anche qualche treno regolare.
Il paesino una delizia, con cascate e un lago dove fare il bagno. Un esperienza unica, veramente, in tutta la sua semplicitá e nella completa solitudine di un martedì piovoso.